venerdì 9 maggio 2008

FESTA DELLA MAMMA - L'airc in piazza con le azalee

Come ogni anno, la Festa della Mamma farà da sfondo ad una delle manifestazioni più amate e apprezzate da tutti i sostenitori della ricerca.

Domenica prossima torna, infatti, l’appuntamento con l’Azalea della Ricerca dell’Airc.
Con un piccolo contributo associativo, gli oltre 20mila volontari dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, offriranno un’azalea contrassegnata dal marchio dell’associazione e i fondi raccolti saranno destinati alla ricerca sui tumori femminili, in omaggio alla mamma.
A Catanzaro volontari Airc saranno presenti in Piazza Prefettura e sul Lungomare di Lido.
La Festa della mamma, insomma, è diventata un appuntamento importante, non solo affettivo. L’acquisto di una azalea è un atto di amore verso la propria mamma, ma anche verso l’intero universo femminile al quale tutti, grandi e piccoli, devono certamente qualcosa.
Lo scopo dell’iniziativa ci offre l’opportunità di pubblicare una poesia di Vincenzo Ursini, Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che richiama, con grande partecipazione emotiva, il dramma delle mamme affette da tumore e il rapporto che queste hanno con i loro figli e i congiunti più prossimi.
Sono quindici versi, raggruppati sotto il titolo “Scusami, mamma”, con i quali l’autore ricorda gli eterni interrogativi dell’uomo sul binomio vita-morte.
“Ti credevo eterna, ma così non eri! / M’ingannava la tua voglia di lottare, / più d’ogni altra contro la tempesta. / M’ingannavano i tuoi occhi chiari, / senza evidenti segni di sconfitta / e i tuoi sorrisi smisurati e veri. / …Di ferite ne avevi e pure tante, / ma più del male che portavi dentro / nessuna ti pungeva a dismisura. / E tu zittivi, nelle sere oblique, / convinta che l’amore per i figli / dovesse sopportare ogni calvario. /…Scusami, quindi, se ti voglio bene / ora che il tempo è incerto e s’avvicina / a grandi passi l’ora della resa.”.
“E’ vero! - scrive Enzo Lombardo. Spesso noi pensiamo che la mamma, forse per il senso di protezione e sicurezza che c’infonde, possa e debba vivere in eterno, anche perché, quasi sempre, sa celare i dolori che l’affliggono, magari – come dice Ursini – rassicurando, con lo sguardo limpido e con i sorrisi smisurati, il figlio che la guarda ansioso perché conosce il male che ne tormenta il corpo. Ecco perché, più in generale, le poesie sulla mamma, concrete o astratte, simboliche o realistiche, hanno rappresentato nei secoli una delle manifestazioni più caratterizzanti e significative della storia complessa dell’animo umano”.
Sostenere la ricerca è, perciò, importante per le prospettive incoraggianti che ormai offrono tutti gli Istituti oncologici italiani.
Auguri, quindi, alle mamme che soffrono e auguri a quelle che potranno sentirsi più sicure negli anni che verranno, grazie anche al sostegno importante dell’Airc.