martedì 18 dicembre 2007

Assolti Abramo ed Ambrosio perchè il fatto non sussiste


Il Gup del tribunale di Catanzaro, Antonio Rizzuti, nell'udienza con rito abbreviato ha assolto ieri, "perché il fatto non costituisce reato", dall'accusa di abuso d'ufficio l'ex sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e l'ingegnere Luigi Ambrosio, ex dirigente del Comune capoluogo. Abramo e Ambrosio erano imputati per avere il primo procurato, secondo l'accusa, un ingiusto vantaggio patrimoniale a favore del secondo che avrebbe percepito emolumenti in modo indebito. Il pm Simona Rossi aveva chiesto per i due imputati una condanna a quattro mesi di reclusione oltre alle pene accessorie. L'avv. Nunzio Raimondi, difensore di Ambrosio, ha ripercorso l'iter del processo, facendo riferimento a precedenti decisioni del giudice Rizzuti e chiedendo l'assoluzione del proprio assistito. Di inesistenza della prova, illegittimità degli atti e assenza di dolo intenzionale ha parlato il difensore di Abramo, Enzo Ioppoli. "Ha avuto fine oggi - hanno affermato Raimondi e Ioppoli in una dichiarazione congiunta - una lunga ed estenuante vicenda che ha esposto l'on. Sergio Abramo e l'ing. Luigi Ambrosio ad una vera e propria gogna mediatica. Questi due autentici galantuomini sono stati presentati pubblicamente come affaristi senza scrupoli laddove, invece, essi avevano agito in ossequio alla legge e nel rispetto pieno di tutte le regole di correttezza". "Tanto dal punto di vista politico, per Abramo - hanno aggiunto Raimondi e Ioppoli - quanto dal punto di vista tecnico, per Ambrosio, l'obiettivo è stato sempre e solo quello di servire la città e gli interessi della collettività. La sentenza di oggi fa giustizia delle denigrazioni circolate negli anni intorno a questi due cittadini onesti e vale una volta di più a confermare come la iniziale intuizione investigativa fosse totalmente priva di fondamento"